"che basta un filo di vento
per venirci a guidare
perché siamo naviganti
senza navigare
mai."

mercoledì 1 settembre 2010

The english key

 * I tennici inglesi sono molto americani (o viceversa). L’omino di sky aveva un furgone da playmobil con la scritta “senior engineer” e il giubbotto multitasche pieno di gadgets interessanti.
* La moquette in bagno non è questa grande idea
* Al telefono dall’italia mi chiedono: che tempo fa? Risposta: qui c’è il sole, ma i vicini qua di fianco sono sotto l’acqua. No, aspetta ora è il contrario.
* La birra costa ancora pochissimo e molti locali offrono il 2×1 su tutto il menu. Sarà la crisi.
* Gli inglesi hanno un sacco di figli e al supermercato c’è il carrello biposto gemellare. Son cose che ti cambiano la vita. Per davvero.
* Le domande degli italiani nel 2010: ma si trova tutto? Tutto cosa? Mah, tipo la pasta e la passata di pomodoro?
* La lingua del Galles è proprio strana… al posto della la x scrivono “cs” cosicché sui taxi c’è scritto tacsi, proprio come lo scriverebbe mia mamma. In pratica, è una lingua talmente lontana da noi che fa tutto il giro e diventa quasi vicina. Questa è un po’ difficile mi rendo conto.
* L’unica cosa interessante della lotta tra i due fratelli Miliband per la leadership del partito laburista è il padre dei due, studioso marxista ebreo polacco. Altri argomenti politici caldi: Blair ha scritto un libro per dire che punto uno gli dispiace se sono morti molti ragazzi in Iraq, ma non ci crede nessuno, e punto due (in inghilterra il punto due c’è, e si conta col mignolo e l’anulare) Gordon Brown è un pirla.
* I tennici inglesi effettivamente usano molto la chiave inglese
* Anche nella giuria di X-Factor inglese quest’anno sono in 4, c’è Geri Haliwell che parla parla parla e sta sulle ba*le agli altri
* Rete telefonica con chiamate illimitate in UK la sera e nei w-end? 12 sterline al mese. Per chiamate illimitate in Italia? Aggiungi 5 sterline. Internet a 20 mbs: altre 12 sterline. E’ la concorrenza, baby.
* Io ho fatto tutto con sky, compreso la tv ovviamente. Ma sky sport il calcio italiano manco se lo inc*la. Solo liga, non nel senso del cantante. Il rugby femminile invece è molto erotico.
* I canali tematici sono folli: sono capaci di trasmettere 15 puntate di seguito dello stesso programma. Ma anche lo sport non scherza: i primi 5 giorni c’era inghilterra pakistan di cricket. Sul 382 pari hanno scoperto che i pakistani se l’erano venduta. E per 10 giorni si è passati al golf che noi italiani siamo fortissimi.
* Gli inglesi non si asciugano i capelli in bagno: per legge in bagno non ci possono essere interuttori o prese tranne una a basso voltaggio per il rasoio. Sono molto attenti alla sicurezza… poi hanno il camino a gas con i carboni che ardono e la moquette per terra. Bah.
* Appena arrivati la bimbetta dei vicini ci ha recapitato una lettera di benvenuto tutta piena di fiori e svolazzi e frasi molto gentili. In fondo alla lettera, il vero senso dell’operazione: siccome fino a qualche mese fa noi vivevamo in questa casa, se per caso vi arrivano lettere indirizzate a noi, per favore fatecele avere… ora abitiamo qui vicino al n° 10. Inglese falso e cortese.
* Dopo qualche giorno ci è arrivato l’invito alla festa del nostro quartierino, che si terrà sotto l’enorme quercia davanti a casa nostra. Contenuto dell’invito: Ognuno porta da casa sedie e tavoli da giardino, se ce li ha. Stessa cosa i giochi da esterno dei bambini, sempre se ce li ha. E poi il cibo, ovviamente. Se piove, la festa viene cancellata mezz’ora prima (mandano un sms). Ma se c’è drizzle (la pioggerellina nebulizzata da cui non ti puoi difendere con nessuno strumento, forse solo col burqa) e c’è drizzle, tutti gli anni e tutte le volte, siamo britannici festeggiamo e ce ne battiamo il bel*no.
* “A sinistra si guida meglio con la propria vettura che con una loro con guida a destra. Però il fatto di essere sulla tua macchina ti da un’eccesiva sicurezza e c’è il rischio che ogni tanto sbagli corsia davvero”. Questa è la risposta standard alla seconda domanda degli italiani, subito dopo quella della pasta e del sugo.
* Mio fratello si è dovuto fermare con la macchina e far passar una mandria di cani cavalli e uomini in divisa da caccia alla volpe.
* Stoke on Trent è una vera merda. Se pensate che l’Inghilterra sia quella cupa e post industriale dei film di Ken Loach… bingo. Poi a 2 km c’è Newcastle under lyme, un gioiellino, villazze, giardini, e macchinoni. Solo che non ho ancora capito bene di che campino. Industria ne è rimasta ben poca, per il terziario non è certo londra… boh. Forse c’è la barbabietola da zucchero. Lignite e litantrace? Finiti.
* Abbiamo una vicina preta. Nel senso femminile del prete. Anglicana, ovviamente. Con marito e figlia. Quando va al lavoro è vestita come i nostri (semba pure un uomo in effetti). Poi a casa e nel tempo libero è in borghese.
* Siamo gli unici in tutto il quartiere ad aprire le finestre, sapete, la mattina col sole. Loro niente. Penseranno che le apriamo in quanto italiani, per far uscire la nostra puzza.
* Il contratto dell’energia elettrica è da 14 kW, quanto tutta via delle ville. Bah, vedremo la bolletta…
* Gli inglesi sopra i 20 gradi sclerano, infatti nella nostra veranda c’è un’incredibile ventilatore a pale/ lampadario. Mi immagino che gran caldo possa fare lì sotto.
* La carne inglese è proprio buona, la double cream uno spettacolo e del cheddar, dopo un po’, ne hai pieni i cogl*oni. Delle patatine, idem.
* KFC rimane al top delle catene di cibo spazzatura: rapporto quantità/prezzo mostruoso. Un giorno con un cesto di pollo fritto formato famiglia + cazzi vari e bevande (costo totale 14 sterline) ci abbiamo mangiato in 5 e abbiamo avanzato un sacco de robba.
* Nei supermercati inglesi è quasi impossibile trovare i wurstel. Niente di grave, però strano.
* Ho comprato un divano di seconda mano da una associazione di beneficenza, charity qualcosa. Ai due nerboruti tatuati che me lo hanno portato ho offerto la mancia dicendo: bevete due birre alla mia salute. Risposta: i soldi che lei ha pagato per questo divano servono a far uscire dall’alcolismo molti ragazzi inglesi. Ops.

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