"che basta un filo di vento
per venirci a guidare
perché siamo naviganti
senza navigare
mai."

giovedì 2 settembre 2010

Io arrivo sempre dopo

E' assolutamente un dato di fatto. Quando negli anni '80 si usava la permanente, io la schifavo. Mi sono fatta la permanente dieci anni dopo: sembravo un ufo arrivato da chissà quale pianeta. Quando si usava portare le ballerine, io le detestavo. Quando i negozi straripavano di fuseaux con le ghette o senza (che adesso chiamiamo leggings), io li snobbavo. Ho fatto violenza a me stessa e ho comprato un Barbour (rigorosamente finto) un anno dopo che tutti avevano già riposto il loro nell'armadio, insieme alle altre cose oramai passate di moda. Ora che mi sono quasi abituata ai pantaloni a vita bassa (è una tortura ammettiamolo) tornano di moda i pantaloni a vita alta/altissima - o forse sono già passati di moda, chissà.

L'idea di dare vita a un blog, quindi, si inserisce perfettamente in questo delirio. Oramai ce l'hanno tutti, come non dimostrare il mio cronico ritardo con la storia iniziandone uno mio? D'altra parte con tutte le persone che diventano ricche pubblicando libri ispirati a blog, potevo io tirarmi indietro??
In realtà, più che mio questo blog è nostro. Quindi se mai diventerò ricca mi toccherà pure dividere i guadagni con il mio co-autore.

Io vivo in UK con i nostri gemelli di due anni; lui è rimasto in Italia per lavoro (dice). Abbiamo incrociato le nostre vite circa 10 anni fa (ma per le date lui è molto più bravo di me) e da allora abbiamo fatto di tutto per complicarci le cose. Questo sarà il racconto semiserio di due anni di lontananza, scritto più che altro per calmare la nostalgia reciproca.

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