"che basta un filo di vento
per venirci a guidare
perché siamo naviganti
senza navigare
mai."

lunedì 24 gennaio 2011

A parte l'inconcludenza, fa dispiacere la pochezza

Invecchiando sono portata a pensare sempre di più che quello che ciascuno ottiene dalla vita sia il risultato di un mix tra fortuna e capacità di essere creativi, ossia di porsi obiettivi che vadano un pochino al di là delle proprie forze. Le scelte che le persone fanno dipendono da quello che credono di poter realizzare, dalle cose che si concedono di sperimentare, dalle porte che decidono di aprire o di tenere chiuse. Non dico che non esistano vincoli o forme di condizionamento (spesso più personali che fisiche o sociali). Però nello spazio di azione, seppur piccolo e insignificante, che le persone possiedono esiste sempre la possibilità di sentire di fare un passo avanti. Sul fatto che poi questo abbia una valenza del tutto personale, difficile da definire a priori, siamo d'accordo.

Allora, in tutto questo, penso a cosa voglio insegnare ai miei figli. Penso che soprattutto dovranno sapere che i loro genitori hanno dei limiti. Che gli insegneremo delle cose è certo; che qualcuna di queste sarà il risultato di un pensiero esplicito e molte altre di un lavorio mentale implicito è sicuro. Però vorrei soprattutto che capissero che la responsabilità di capire cosa c'è di buono, cosa è giusto per sè e cosa manca, è nelle loro mani.

Sono anche praticamente certa che penserò tutto questo almeno fino a che non saranno adolescenti.

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