Quando arriva il momento di tornare a
casa, succede sempre di tutto. Questa volta, prima delle vacanze di
Pasqua, scadeva la carta d'identità. Ora, vivendo all'estero da
oramai quasi due anni mi è toccato rinnovare tramite il consolato.
Che la carta d'identità è una di quelle cose stupide, vai in
comune, metti un paio di dati inventati – 1.65 mt, 58 kg,
biologa... no, ehm, quello è colpa dell'impiegata di Milano che
proprio psicologa non lo capiva, ma vabhè -, metti la firmetta e te
ne ritorni a casa. Questo, invece, è quello che capita se sei
italiano all'estero.
Vado sul sito del consolato e mi sembra
tutto chiaro. Due opzioni: proroga carta vecchia – gratis – o
rinnovo e rilascio carta nuova – infinite sterline da pagare tra
francobolli e tasse -. Uffici aperti tutte le mattine dalle 9 alle
12; al telefono rispondono 2 pomeriggi dalle 2 alle 4. Bon, proviamo.
Primo tentativo: chiedo la proroga (no,
il documento non era rovinato, all'anima loro). Certo, quando ho
letto che avrei dovuto inviare il mio documento in scadenza (il solo che possiedo) all'unico
ufficio pubblico in UK che ti carica 1 pounds se paghi con la tua
debit card, mi è venuto un leggero brivido gelato lungo la
schiena... Per l'appunto: dopo tre settimane dall'invio dei documenti a Londra, mi mandano una mail (da Londra, lo ripeto) per farmi sapere
che non possono rinnovarmi la carta d'identità perché è troppo
rovinata (no, il documento non era rovinato, all'anima
loro). Sto a dieci giorni dal rientro a casa.
Tentativo numero due. Mando un altro applichescion form; il
gentil ragazzo, con accento romano, al telefono mi dice che il comune
di Varese ha 3 giorni di tempo per rispondere; è la legge mi dice.
Cazzo, la legge, comune leghista... mizzega, sto giro a casa non ci
vado proprio... Vabhe, incrocio di nuovo le dita e spero che riescano
a mettere insieme la mia precedente richiesta con documento vecchio +
dichiarazione firmata dal marito per i minori a mio carico (questa
parte bene bene non l'ho capita, ma è uguale) con quella nuova che
gli mando. Ah, mando a Londra, lo ridico. Il consolato sta là.
Partenza prevista per giovedì santo,
il venerdì precedente arriva una mail che dice:
Gentile
Signora,
abbiamo
ricevuto la sua carta' d'identita'.
Potra'
venire a ritirarla presso lo Sportello Consolare durante le ore di
apertura al pubblico anche senza appuntamento.
Distinti
saluti
Evvai, penso io, è fatta! Ma compio un
errore fatale: non leggo l'indirizzo email del mittente. Organizzo il viaggio a Londra per il martedì: treno prenotato (che
costa meno), itinerario stabilito, gemelli piazzati (nonostante il
febbrone a 39 che impazza da venerdì notte, in tandem... l'ho detto
che quando dobbiamo tornare a casa non ne gira una).
Sono giù per le 10, che gli uffici
aprono alle 9, ma scopro che le carte d'identità le consegnano dalle
2 alle 4. Ma porc!@xy!... Vabhè, troverò qualcosa da fare a Londra per 4 ore, no?
Diana e Dodi! HARRODS!! Vai, vai, vai.
Alle 2 torno in consolato e mi sento
dire che siccome io vivo a Stokke on Trente, allora io devo andare a
Manchester a prendere la mia carta. Ma come a Machester, cazzo? Eh
si, mi fa l'impiegato, ma non ha visto l'indirizzo mail del mittente?
(scatta una sequenza inenarrabile di !@xy!zuw)
Corro in stazione che la nanny ha pure
deciso che oggi non risponde a nessuno dei 2 cellulari che ha e
nemmeno al telefono di casa, ma porca !@xy!zuw. Il treno già pagato
ovviamente è andato, il biglietto non me lo rimborsano, totale andata e ritorno: 200 sterline, ma porca !@xy!zuw
Il giorno dopo, mercoledì prima di
partire, mi sveglio per andare Manchester e?? NEVICA! Ma
porca !@xy!zuw.
E, ah, a settembre mi servirebbe un
documento per far tornare in Italia i gemelli con i miei. Come dici?
A chi devo chiedere? Al consolato? A LI MORTACCI TUA E DE TU NONNA!!!
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