Domenica di agosto, sole caldo a Varese, ma stranamente niente afa. Andiamo in aereoporto con i nonni che scoppiano a piangere quando vedono i nipoti allontanarsi. Scena straziante (mamma cattiva, che cavolo stai facendo??).
Stranamente non riesco a ricordare com’era il tempo a Keele. Sole, nuvole, pioggia... bho’. Ricordo la casa che a confronto di quella di Varese mi sembrava enorme, gli odori diversi, le stanze freschine. I bimbi che trovano la veranda con i loro giochi italiani, sottratti nottetempo senza che se ne fossero accorti. Tutto strano. Bello eh, ma quando torniamo dai nonni? Quando finisce sta roba qui?
Adesso guardali, tutti e 3 sul divano spaparanzati a guardare la televisione. Questo e’ il momento piu’ bello e tranquillo della giornata. Giorgio si fa accarezzare da suo padre come un agnellino, Edo riesce finalmente a stare fermo per 10 minuti di seguito. Le luci sono soffuse, nessuno fiata, tutti sono tranquilli.
E sul divano c’e’ anche un posto che avanza. Chi lo avrebbe mai detto.
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